Montagna Magica

[:it]Bollettino News Invernali / I Ragni in Patagonia : avventura ed esplorazione , siempre ![:]

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Buongiorno a  tutti ! Cime Tempestose di oggi comincia con un doveroso, ma brevissimo bollettino sulle spedizioni invernali agli 8000 : dopo aver ampiamente coperto le dolorose vicende sul Nanga Parbat, la spedizione polacca sul K2 combatte costantemente contro il meteo inclemente, e non è ancora riuscita a superare i 6500 metri sopra Campo 2 della Via Cesen . La speranza dei polacchi è di sfruttare al meglio una breve finestra di relativo bel tempo per attrezzare almeno fino ai 7200 metri previsti per il campo 3.

Sull’Everest anche lo spagnolo Alex Txikon, con il pakistano Ali Sadpara e il forte team di Sherpa  è in pausa forzata al Campo Base per il maltempo .

 

Concluso il Bollettino sulle Invernali, preparatevi a un lunghissimo trasferimento spazio…temporale, con cambio di stagione incluso : dagli 8000 pakistani e himalayani, saltiamo tra i fiordi pacifici della Patagonia , ritrovandoci in piena …estate australe : estate, ovviamente, molto relativa, visti i famigerati venti e le improvvise bufere, nonchè la perenne presenza dei ghiacci eterni nei fiordi e sulle spettacolari catene montuose della zona.

Due tra i membri più esperti dei Ragni di Lecco, storico e rinomato Gruppo d’Elité arrampicatoria e alpinistica, si trovano in questo momento a Puerto Natales , nei fiordi patagonici che portano alla estrema propaggine sud del grande ghiacciaio Continental Sur.

Matteo Della Bordella e Silvan Schupbach, veterani delle Torri Granitiche patagoniche, dopo un trasferimento in traghetto tra i fiordi, arriveranno al villaggio Puerto Eden, faranno provviste per un mese e le caricheranno sui loro kayak, con i quali intendono navigare per circa 100km, per finalmente approdare in prossimità della montagna meta della spedizione, il misconosciuto Cerro Riso Patron.

Sul noto portale pataclimb.com , miniera di informazioni sulle montagne della Patagonia, notiamo immediatamente questo fulminante incipit, nella scheda informativa sul Cerro Riso Patron :

La sua posizione è “en el culo del mundo”, la sua altezza “è stimata e non ben conosciuta” , salita soltanto due volte, la prima sulla parete Sud Est, nel 1988 – guarda caso ! – dai Ragni di Lecco, una spedizione di 8 alpinisti tra cui il celebre Casimiro Ferrari,  che salì per primo nel 1974 il Cerro Torre sempre con i Ragni. La seconda e ultima scalata è stata compiuta da un team francese, sulla parete Est. Rimane vergine la bellissima parete Ovest, mille metri di muro .

Capiamo quindi immediatamente il legame speciale tra tradizione e presente dei Ragni di Lecco, Gruppo che si rinnova costantemente nella ricerca di spedizioni esplorative, mantenendo comunque un atteggiamento di forte etica, ed approccio leale, nell’uso dei mezzi e dei materiali scelti.

 

Per quanto riguarda i due protagonisti di questa bella esplorazione in vecchio stile , destinazione “in culo al mondo”, ricordiamo notevoli scalate, come la loro ripetizione della celebre via del Compressore sul Cerro Torre,  vie sul Fitz Roy  e sulla Torre Egger assieme all’altro Ragno Luca Schiera , il Cerro Murallon con Matteo Bernasconi .

Matteo Della Bordella, comunicando la partenza per la sua ennesima impresa patagonica, ci ha ricordato come avesse già utilizzato il kayak  in Groenlandia, in una spedizione del 2014, dove scalò l’imponente muro granitico dello Shark’s Tooth . Recentemente si è superato sull’Isola di Griffin , dove il kayak è stato sostituito da canotti e da trascinamento di slitte in ogni condizione, su ghiaccio e in ammollo .

Non sappiamo ancora quanto riusciranno a comunicare i due ragazzi nei prossimi giorni, siamo abituati ad attendere con pazienza e trepidazione le scarne notizie durante le loro spedizioni, per poi riempirci di meraviglia al loro rientro con immagini e video.

E questo ritorno all’ avventura in luoghi veramente remoti, in autonomia totale, con mezzi il più possibile rispettosi dell’ambiente circostante,  è una ventata d’aria fresca nella frenesia comunicativa in cui siamo costantemente immersi,  ci ricorda che non si dovrebbe smettere mai di esplorare ed uscire dalle proprie “comfort zone” . 

Alla prossima puntata di Cime Tempestose !

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