Montagna Magica

[:it]K2 e Nanga Parbat : arriva il bel tempo ?[:en]K2 and Nanga Parbat : good weather is coming ?[:]

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K2 : un Fortino per Txikon, i rinforzi per i Russi e l’attesa del bel tempo

Le due spedizioni presenti sul K2 non hanno alcun tipo di contatto umano né di scambio tecnico. Un vero peccato ma era prevedibile.

Le differenze abissali di strategia, oltre che quelle culturali e personali, si sono ampiamente manifestate negli ultimi 20 giorni , in cui l’azione sulla montagna si è ridotta ai minimi per il continuo maltempo .

Tuttavia, i russi-kirghizi-kazakhi  hanno continuato numerose rotazioni tra Campo Base, Base Avanzato e fino a Campo 2, portando materiali e mantenendo un minimo livello di acclimatazione ; inoltre, a differenza di Txikon, hanno già praticamente superato la Piramide Nera e hanno il materiale pronto per allestire i Campi superiori, il C3 a circa 7300 metri e il C4 sulla spalla, a 7950 metri circa.

piramide nera, foto del team russo

Alex Txikon ha scelto rigorosamente di non muoversi, e di non far muovere nessuno dei suoi Sherpa, anche in presenza di maltempo moderato. La sua strategia è “risparmiare energie solo per quando ci sarà bel tempo”. Nel frattempo, si è tenuto occupato allestendo un “muro” di ghiaccio, sul principio già usato per costruirsi gli igloo, per proteggere le tende dai forti venti previsti negli ultimi giorni ; l’effetto visivo..è quello di un fortino militare ! 

muro costruito al CB dal team di Txikon

Il team dei russi-kirghizi-kazakhi guidati da Braun e Plivstov è rimasto sempre in azione, anche se ovviamente ridotta, dopo il 1 Febbraio, data in cui il team era sceso dai 7200 metri della Piramide Nera ; in questi 20 giorni, sono state compiute rotazioni fino a C1 e una puntata a C2, inoltre sono arrivati 3 alpinisti kazakhi in questi giorni , grazie a una tardiva sponsorizzazione.

In una interessante intervista rilasciata a Wspinaie.pl , il grande alpinista polacco Leszek Cichy , esperto geodesista e protagonista , tra le altre, della prima invernale all’Everest con Krzysztof Wielicki  nel 1980, esprime le sue considerazioni sulle strategie dei team, sul terreno che li aspetta tra la Piramide Nera (da lui affrontata nell’inverno 1987-88) e la vetta del K2 in modo molto diretto:

” la Piramide Nera non presenta grosse difficoltà tecniche ma è lunga, paragonato ai Tatra direi un III/IV grado, inoltre sono presenti tante corde, non particolarmente rovinate vista l’esposizione e la zona rocciosa, che permettono una progressione abbastanza veloce in buone condizioni” 

 zona piramide nera, foto del team russo

“…il vero problema sarà nella zona tra C3, al termine della Piramide Nera e la spalla : sono circa 700-800 metri di percorso che, dagli schizzi e dai racconti di Denis Urubko nell’ultimo tentativo ha affrontato un breve tratto, sono notevolmente crepacciati e pericolosi; dipenderà dalla presenza di neve o ghiaccio, potrebbe essere faticoso trovare il giusto percorso”

Sull’acclimatazione: “i russi , se pensano di salire entro la fine di Febbraio – che ritengono la vera fine dell’inverno – hanno bisogno di dormire almeno una notte oltre i 7000 metri , poi tornare giù. Non c’è molto tempo rimasto”.

Ma è parlando di Alex Txikon che Cichy si fa sferzante : “le sue due spedizioni all’Everest e quello che ha fatto finora al K2, cioè rimanere quasi sempre al Campo Base, dimostrano che sbaglia qualcosa, che sia logistica, strategica . Non è affatto preparato, non è mai riuscito a salire nemmeno la Sella Sud [..] non ha alcuna acclimatazione, che si ha solo compiendo sforzi attivi. E mettere le corde fisse parallele è stato folle”.

Anche Denis Urubko si è espresso in modo simile, ed è convinto che nessuno dei 2 team riuscirà a salire entro il 28 Febbraio, fine dell’Inverno per l’alpinista di origine kazaka. Nell’intervista appena rilasciata, Denis ha affermato di essere piuttosto stanco di spedizioni, e di prevederne una al Gasherbrum II questa Estate per fare una nuova via, una al Broad Peak in inverno e tra 2 anni quella decisiva al K2 invernale , prima di ritirarsi.

“Il buon alpinista è il vecchio alpinista” , ha affermato Urubko , che in questo inverno si è perfezionato su roccia in Patagonia con la compagna Pipi Cardell.

Nei prossimi giorni è prevista una clamorosa finestra piuttosto lunga di bel tempo, tutta da confermare – i modelli meteorologici oltre i 3 giorni sono sempre imperfetti – sia sul K2 che sul Nanga, e presto vedremo se ci sono minime possibilità di riuscita da parte di uno dei team presenti..

 Nanga Parbat : neve, neve e ancora neve

Un breve aggiornamento dal Nanga Parbat: Daniele Nardi e Tom Ballard sono praticamente fermi da oltre 2 settimane al Campo Base, salvo una puntata al C2 (5700 metri), per disseppellire il sacco con il materiale.

                  verso c2 foto Nardi

Al Nanga la quantità caduta di neve è stata notevole , anche se normale per la stagione ; soprattutto, nelle brevi finestre di bel tempo, i due non hanno potuto muoversi granchè per le valanghe conseguenti agli accumuli, molto pericolose proprio nella zona del C2-C3 , alla base dello Sperone.

Nel frattempo sono giunti portatori con scorte di cibo e materiale tecnico, nella speranza di poter salire lo Sperone Mummery in velocità durante una finestra di bel tempo. 

                       tom ballard foto Nardi

L’acclimatamento è ormai perso, anche se i 2 si mantengono molto positivi e attivi al Campo Base, dove Nardi e Ballard si allenano spesso in drytooling su massi da Boulder e ultimamente Tom Ballard in una bella discesa in sci da un canalone laterale del Nanga.

Tom Ballard si è espresso così :

“questa spedizione sembra sempre più una bella vacanza. Stiamo bene al Campo Base, troviamo sempre nuovi problemi di drytooling sui massi attorno, e ultimamente mi sono molto divertito a sciare su magnifica neve…”

Anche per loro, l’attesa di una finestra abbastanza lunga di bel tempo è il sogno del momento…

 

 

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K2: a Fort for Txikon, reinforcements for the Russians and the wait for good weather

The two expedition on the K2 do not have any kind of human contact or technical exchange. A pity but it was predictable.

The abysmal differences in strategy, as well as cultural and personal ones, have become widely manifest in the last 20 days, when the action on the mountain has been reduced to the minimum due to the continuous bad weather.

However, the Russians-Kyrgyz-Kazakhs have continued rotations between Base Camp, Advanced Base and up to Camp 2, bringing materials and maintaining a minimum level of acclimatization; moreover, unlike Txikon, they have already practically passed the Black Pyramid and have the material ready to set up the upper Camps, the C3 at about 7300 meters and the C4 on the shoulder, at about 7950 meters.

Black Pyramid zone, russian team shot

Alex Txikon has chosen not to move, and not to move any of his Sherpa, even in the presence of moderate bad weather. His strategy is “save energy for when there will come the good weather”. In the meantime, he kept busy by setting up a “wall” of ice, on the principle already used to build the igloos, to protect the tents from the strong winds expected in the last days; the visual effect … is that of a military fort!

The Txikon Wall built at BC

The team of the Russians-Kyrgyz-Kazakhs led by Braun and Plivstov remained in action, though obviously reduced, after February 1, when the team had equipped until the 7200 meters of the Black Pyramid zone; in these 20 days, rotations were made up to C1 and a bet to C2, moreover 3 Kazakh mountaineers arrived at Base Camp, thanks to a late sponsorship.

In an interesting interview with Wspinaie.pl, the great Polish mountaineer Leszek Cichy, geodesist expert and protagonist, among others, of the first winter at Everest with Krzysztof Wielicki in 1980, expresses his thoughts on the strategies of the teams, about the terrain that will challenge the team between the Black Pyramid (which he faced in the winter 1987-88) and the summit of K2, in a very sharp way :

“The Black Pyramid does not present great technical difficulties but it is long, compared to the Tatra I would say a III / IV degree, moreover there are many ropes, not particularly ruined given the exposure and the rocky area, which allow a fairly fast progression in good condition “

Black Pyramid zone, russian team shot

“… the real problem will be in the area between C3, at the end of the Black Pyramid and the Shoulder: there are about 700-800 meters of route that, from the sketches and stories of Denis Urubko in the last attempt [last winter,ndR]  is considerably full of crevasses and dangerous, depending on the presence of snow or ice, and it could be difficult to find the right path “

On acclimatization: “the Russians, if they think they are going to climb by the end of February – that they consider the real end of winter – they need to sleep at least one night over 7000 meters.. “.

But it is speaking of Alex Txikon that Cichy is lashing: “his two expeditions to Everest and what he has done so far to K2, that is to remain almost always at Base Camp, show that something with him is really wrong, either is logistics, or strategic…he’s not prepared at all, he never managed to climb even the Everest South Saddle [..] now he and his team have no acclimatization, which is only [gained] by making active efforts ; putting the fixed parallel ropes has been insane. “

Also Denis Urubko expressed his thoughts in a similar way, and he is convinced that none of the 2 teams will manage to climb by February 28th, the end of Winter for the mountaineer of Kazakh origin. In a newly released interview, Denis said he was rather tired of 8000ers expeditions, and he think he will do three more before retiring: one at Gasherbrum II this summer to make a new route, one at Broad Peak in winter and in two years the decisive one, at K2 winter..

“The good mountaineer is the old mountaineer,” said Urubko, who in this winter has perfected himself on rock in Patagonia with his partner Pipi Cardell.

In the next days  is  predicted a rather long window of good weather, all to be confirmed  – both on K2 and Nanga, and soon we will see if there are minimal chances of success by one of the teams present ..

 Nanga Parbat : snow, snow and snow again

A brief update from Nanga Parbat: Daniele Nardi and Tom Ballard have been practically stopped for over 2 weeks at the Base Camp, except for a few run at C1 and one at C2 (5700 meters), to dig up the bag with the material.

                  toward c2 foto Nardi

At Nanga the amount of snowfall has been considerable, even if normal for the season; above all, in the short windows of good weather, the two could not move much for the avalanches resulting from the accumulations, very dangerous right in the C2-C3 area, at the base of the Mummery Spur.

In the meantime, bearers arrived with supplies of food and technical gear [the duo lost lot of material buriedby snow  at Mummery bottom] , hoping to be able to climb the Mummery in speed during a good weather window.

                       tom ballard foto Nardi

The acclimatization is now lost, even if the two remain very positive and active at Base Camp, where Nardi and Ballard often train in drytooling on Boulder boulders and lately Tom Ballard in a nice downhill skiing from a side gully of Nanga

Tom Ballardsaid :

“This expedition seems more and more a nice holiday, we are well at Base Camp, we always find new problems of drytooling on the boulders around, and lately I had a lot of fun skiing on magnificent snow …”

Even for them, waiting for a window long enough in good weather is the dream of the moment …

 

 

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